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FERMO - Un truffatore seriale residente nella provincia è stato sottoposto a una misura di sorveglianza speciale di pubblica sicurezza della durata di quattro anni. Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Ancona su proposta del Questore di Fermo, gli impone di non uscire di casa la sera, di presentarsi ogni settimana alla polizia e, soprattutto, gli vieta di aprire o accedere a profili sui social network.
L’uomo aveva sviluppato un vero e proprio metodo criminale basato sulla creazione di profili social fasulli. Sottraeva dati personali e fotografie a persone reali, spesso conoscenti delle vittime, per guadagnare la loro fiducia e chiedere ricariche telefoniche, voucher e codici per acquisti online. Un raggiro semplice ma efficace, che ha coinvolto principalmente commercianti e tabaccai. Quando veniva smascherato, arrivava a dichiarare con cinismo che “fare il truffatore” era il suo lavoro.
Il suo curriculum criminale è sterminato, con denunce in decine di province da Nord a Sud e condanne emesse da ben ventisette tribunali italiani. Tra i territori più colpiti ci sono Ascoli Piceno, Teramo, Pescara e numerose città del centro Italia.
Oltre al divieto assoluto di utilizzare i social, il provvedimento restrittivo prevede l’obbligo di restare in casa dalle 20 alle 7 e di presentarsi una volta a settimana davanti all’autorità di pubblica sicurezza. Un provvedimento che mira a limitare la possibilità di reiterare i reati, vista l’instancabile attività truffaldina documentata negli anni.
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