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PORTO SANT’ELPIDIO - Il futuro dell’ex fabbrica FIM, soprannominata "la cattedrale", situata sul lungomare di Porto Sant’Elpidio, è avvolto dall’incertezza. Analisi recenti hanno confermato che la fabbrica è una delle principali fonti di inquinamento nella zona.
Il piano di risanamento originale, che prevedeva la sabbiatura, non è più considerato fattibile a causa della diffusa contaminazione. La situazione attuale presenta due possibili scenari: la completa bonifica dell’area o la demolizione della struttura.
Un team di esperti è stato incaricato di valutare la possibilità di salvare la "cattedrale", studiando tecniche innovative per neutralizzare o eliminare la contaminazione. Lo studio avrà una certa durata, al termine della quale verrà presa una decisione definitiva sul futuro dell’ex fabbrica.
Legambiente ha accolto positivamente l’approccio collaborativo che coinvolge le associazioni. È prevista anche la partecipazione di diverse università per la ricerca di nuove tecniche di restauro.
Tuttavia, Legambiente ha espresso alcune preoccupazioni, sottolineando che il laboratorio che ha effettuato le analisi non era accreditato per la ricerca di alcuni elementi che hanno superato i limiti di legge. Inoltre, l’analisi è stata condotta solo su due livelli, e che a una certa profondità la cattedrale risulta solo parzialmente inquinata.
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