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AOSTA - Due anni prima della sua tragica morte, Auriane Nathalie Laisné aveva espresso timori concreti sulla pericolosità del suo compagno Sohaib Teima. Già nel 2022, la giovane francese si era confidata in una chat in inglese con il 22enne di Fermo, lamentandosi del suo comportamento violento e ipotizzando che potesse arrivare a ucciderla.
Il contenuto della conversazione è emerso durante la prima udienza del processo per omicidio premeditato e occultamento di cadavere in corso ad Aosta, riferito da un carabiniere del Nucleo investigativo che ha analizzato i dispositivi informatici dell’imputato.
Auriane, 23 anni, fu trovata senza vita il 5 aprile 2024 in una chiesetta abbandonata a La Salle (Valle d’Aosta). La procura ipotizza che l’omicidio risalga alla notte tra il 26 e il 27 marzo, poco dopo l’arrivo della coppia in Valle d’Aosta in autobus via Monte Bianco. Dopo una notte a Valgrisenche, si erano diretti a La Salle, luogo presunto del delitto. Teima era poi tornato in Francia, con una tappa a Torino, prima dell’arresto vicino a Lione il 10 aprile.
All’uscita del tribunale, la madre di Auriane, Agnès, ha ringraziato gli investigatori italiani esprimendo fiducia nella giustizia.
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